Diario di viaggio – le foto seguiranno – scusate gli errori, non ho riletto e il correttore automatico fa pazzie

Sveglia e colazione con una gaufre al matcha trovata ieri in un supermercato. A quanto pare c'è una marca che vende cose belghe che vanno molto di moda.

Abbiamo preso un taxi fino alla stazione, in 4 costava poco più del bus. i sedili erano tutti ricoperti di stoffa bianchissima coi pizzi.

Siamo arrivati in ampio anticipo insieme alla folla dei pendolari e ci siamo comprati delle bento box che abbiamo mangiato sullo Shinkansen per Tokyo. Siamo usciti per un po’ dalla zona urbana e abbiamo attraversato paesini tra risaie e montagne. Ad un certo punto si è visto benissimo il monte Fuji.

Ci siamo quindi immersi di nuovo nel metrò di Tokyo e siamo andati all’albergo. Questa notte dormiremo separati da Davide: domani deve prendere l’aereo la mattina e dorme in un posto più vicino all’aeroporto.

La camera era già pronta e quindi siamo saliti tutti e 4 a lasciare i bagagli. Ci siamo poi diretti a piedi verso l’edificio del governo della città metropolitana di Tokyo: un grattacielo con due torri. Si può salire al 45° piano gratuitamente per ammirare la città dall’alto. La vista era magnifica, purtroppo la foschia all’orizzonte impediva di vedere bene le montagne sullo sfondo e il Monte Fuji lo si intuiva e basta.

Scesi di nuovo a terra, siamo tornati al quartiere Akihabara (dove eravamo già stati uno dei primi giorni) e ci siamo un po’ persi a guardare vari negozi di modellismo, manga, gadgets vari. Vendono una quantità di roba assurda ma molta è probabilmente troppo da giovani, non riconoscevamo quasi nessuno dei personaggi. Siamo quindi andati in un posto che aveva tantissimi distributori di palline perché Davide voleva prendersi delle palline sorpresa prima di partire. Ne ho prese alcune anche io: un cibo in miniatura, un gatto che mangia, un gatto con vaso.

Ci siamo poi fermati a mangiare (anche se era prestissimo) in un posto di spiedini. La cameriera parlava un inglese un po’ approssimativo, comunque abbiamo ordinato un po’ di spiedini e altre cose. Io e Luca ci siamo presi il saké. Non era un posto luccicante, ma aveva un suo fascino e comunque era pulito e corretto.

Abbiamo quindi ripreso il metrò​ per l’albergo, dove Davide ha recuperato i suoi bagagli e ci ha salutati. Ci ha poi scritto di essere arrivato sano e salvo all’albergo. Speriamo che domani prenda l’aereo.

L’albergo dove siamo noi ha 21 piani, ha un enorme atrio e una caffetteria che però a quanto pare non funziona. Ho fatto una lavatrice, ma per arrivare al locale lavanderia bisogna passare per dei corridoi un po’ loschi. Non so perché ma questo albergo non mi piace molto. Non c'è il bagno (nel senso del bagno caldo giapponese) ma c'è la sala fitness. Le camere comunque sono corrette, con vasca e doccia e c'è una bella vista dal 17° piano.

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