gatto gigante

In albergo non c'è la colazione, quindi siamo andati in un locale che faceva cose un po’ più occidentali (caffèlatte, cioccolata, delle cose di sfoglia dolci e salate).

Filippo poi è voluto ritornare in albergo a riposarsi un po’, io e Luca invece siamo andati in giro.

Per prima cosa siamo andati a vedere un grosso tempio (Asakusa). Gli edifici principali erano rifatti in tempi recenti, ma c’erano alcune statue e altre cose più vecchie. Questo santuario era strapieno di gente, soprattutto tantissimi studenti giapponesi in gita. è probabilmente un luogo di culto molto importante, ma altri templi visti nei giorni scorso mi sono piaciuti di più.

Nelle viette intorno ci sono bancarelle di oggetti più o meno sacri, negozi di cibo e vari teatri (questi ultimi erano per la maggior parte chiusi e avevano sulle saracinesche immagini di spettacoli).

Qui abbiamo trovato un piccolo locale che faceva il polpo pressato, quello che non eravamo riusciti a mangiare a Eno-Shima per via della fila. Questa volta c’era pochissima fila quindi lo abbiamo preso.

Siamo quindi andati oltre il fiume, a bere una birra con qualche stuzzichino nel bar in cima all’edificio della Asahi. C’è una bella vista.

Siamo quindi andati a vedere una cosa che avevamo notato passando e ci aveva incuriosito: si trattava della sede della Bandai, una società giapponese che fa giocattoli, e infatti c’erano in mostra tanti giochi tra cui personaggi vari di cartoni animati (erano le riproduzioni 1:1 di personaggi di cartoni giapponesi fiori dall’edificio che ci avevano incuriosito).

Siamo quindi andati in una cartoleria (Kakimori) dove potevi farti fare un quaderno scegliendo la copertina, il tipo di carta, molto carino.

Prima di ritornare in albergo abbiamo fatto merenda in una cioccolateria stile occidentale/nordico.

(Filippo ci ha detto di aver sentito un brevissimo terremoto mentre era in albergo).

Quando ha cominciato a imbrunire, siamo usciti di nuovo tutti e 3 per tornare sulla torre del governo di Tokyo per vedere le luci della città. Abbiamo quindi girato un po’ per il quartiere Shinjuku (pieno di luci e schermi) per cercare un posto dove mangiare. Alla fine ci siamo infilati in uno stretto sotterraneo, bisognava ordinare da un terminale, con pochissimo tempo per scegliere perché se no andava in time-out per cui abbiamo preso un po’ a caso. Comunque per essere un posto piccolissimo in un sotterraneo era pulito e il cibo buono.

Poi siamo andati a fare un giro verso quartieri con cose un po’ più losche, piccole viuzze con microlocali da 4-5 posti massimo, alcuni per turisti, altri probabilmente covo di malfattori… Questo quartiere (Kabukichō) si dice sia controllato dalla Yakuza. Per un qualche motivo, probabilmente per continuare i loro affari, hanno mantenuto le piccole casette e le viuzze strette. Noi non siamo entrati in nessun locale e non ho fatto foto (c'erano i cartelli no foto). Nei locali c’era un cartello con il prezzo da pagare (in più della consumazione) per potersi sedere. Boh. Fuori dal quartiere di viuzze ci sono parti con palazzi più grandi e attività di intrattenimento per adulti. Molto diverso come aspetto dal quartiere luci rosse di Amsterdam, a Tokyo tutto sembra fumettoso, anche le cose porno.

Una cosa che ho scoperto è che esistono gli “host”, ragazzotti che intrattengono le donne nei locali con conversazioni e flirt, ma a quanto apre niente sesso. E guadagnano pure bene (le donne bevono, e offrono da bere ai loro beniamini i quali immagino prenderanno una percentuale dal locale). Per il quartiere ci sono gigantografie per pubblicizzare questi host. Boh. Dopo questa immersione nella vita notturna di Tokyo, ce ne siamo ritornati in albergo.

Qualche foto:

 

Tempio Asakusa

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Vista dalla sede della Asahi

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Goku e Luca

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