Diario di viaggio – le foto seguiranno – scusate gli errori, non ho riletto e il correttore automatico fa pazzie

Sveglia, colazione e poi treno per Nara.

C'erano dei problemi su una linea, con addirittura dei treni cancellati, per fortuna ci sono due linee di due società diverse per Nara. I problemi sulla linea erano probabilmente dovuti alle forti piogge di ieri. 

La mattina la televisione mostrava 3 notizie principali: il terremoto nel centro del paese che sembra abbia distrutto un paio di casette e forse un vaso in un museo, le forti piogge che invece hanno fatto più danni e l'incoronazione di Re Carlo con inquadrature dell'imperatore (credo) e consorte seduti di fianco a qualche emiro.

Arrivati a Nara, abbiamo fatto qualche passo e siamo stati assaliti da cervidi di media grandezza, alcuni coi pallini tipo bambi, altri con piccoli palchi. Facevano l'inchino e volevano i biscottini. Era pieno di venditori di biscotti ufficiali per cervidi (non so che specie fossero). Ne abbiamo comprati un po' e io ne ho messi alcuni nella tasca della giacca (c'era il sole ma soffiava un bel venticello fresco) e una di quelle adorabili bestiole ancora un po' mi mangiava tasca e biscotti. A Davide uno invece ha bucato una maglietta. Era una delle poche non già bucate dalle gatte.

Vicino alla stazione c'erano quelli più golosi, verso i templi, nelle zone meno frequentate dai venditori di biscotti, c'erano quelli più calmi che preferivano l'erbetta. Lontano dalla stazione erano anche più educati, facevano inchini più profondi e non ti assalivano. 

Questi cervi sono liberi e se ne vanno dove vogliono. Praticamente generazioni di questi animali si sono riprodotte nei pressi dei templi nutrite immagino da pellegrini e monaci. Il complesso di templi è abbastanza grande e risale a più di un millennio fa. Il tempio principale, con un enorme Budda all'interno, in origine era scintoista e poi è diventato buddista. Il Budda è molto grande ed è coperto da una struttura in legno ancora più grande. A volte ci si dimentica (soprattutto girando tra le vie commerciali piene di pubblicità insulse) di quanto sia antica e grandiosa la civiltà giapponese, non si studiano abbastanza queste cose a scuola e mi sento un po' ignorante di storia giapponese e asiatica in generale.

Dopo aver girato per i vari templi, siamo tornati alla stazione, non prima di essere passati a un 7-eleven a prendere delle cosine di riso.

Nel frattempo avevano riparato la linea che passa da Inari, abbiamo quindi preso il locale e siamo andati a vedere il tempio Fujimi Inari. Il complesso è enorme e si interpica sulla montagna. Avevamo mal interpretato la mappa, quando siamo arrivati a un belvedere (dove una signora ci ha indicato il monte numero uno di Kyoto di cui ho ovviamente dimenticato il nome) ci mancava ancora un mezz'ora di giro intorno al monte. Solo io e i ragazzi eravamo saliti fino a lì, era sera, abbiamo rinunciato. 

Comunque quello che ho visto mi è piaciuto un sacco, è il tempio più divertente che ho visto. È un tempio scintoista, anche se chiamarlo tempio è riduttivo. In basso ci sono degli edifici grandi e un tempio principale, ma poi salendo ci sono questi tunnel di tori rossi (nemmeno troppo affollati) e una miriade di tempietti, cappellette, statue, piccoli tori a caso, un accozzaglia di simboli affastellati uno sull'altro su tutta la montagna. Non capisco questa cosa di dover fare un milione di piccoli altarini con statue con bavaglini e tori appoggiati qua e là, devo approfondire la cosa. Comunque era bello e c'erano gatti che giravano, abbastanza socievoli.

Siamo scesi da una strada diversa e a un certo punto i vari altarini si mischiano con casette. 

Ritornati a Kyoto, abbiamo mangiato (ci siamo abbuffati) in un ristorante sushi a nastro trasportatore nel centro commerciale sotto la stazione.

Quindi bagnetto e nanna.

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